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6.

Psicologia Ospedaliera

Cos'è la psicologia ospedaliera?

La Psicologia Ospedaliera nasce per mantenere vivo il concetto di salute mentale nei casi di malattia organica soprattutto nei casi in cui questa perduri nel tempo, sia degenerativa o terminale, abbia richiesto un lungo percorso di cure. In particolare, l’intervento psicologico è mirato a favorire il processo di accettazione, adattamento e reazione alla patologia tramite un intervento svolto dallo psicologo su più fronti. Egli infatti può:

  • favorire nel paziente l’attuazione di comportamenti adeguati rispetto ad una determinata malattia, evitando quelli a rischio ed adottando stili di vita sani attraverso comportamenti preventivi specifici;

  • mediare il rapporto medico-paziente favorendo la relazione terapeutica con l’equipe curante;

  • sostenere il paziente sul piano emotivo, promuovendo l’assunzione di responsabilità individuale nel processo decisionale;

  • offrire al paziente e ai familiari sostegno rispetto ai vissuti legati alla malattia per favorire la comprensione della cura e dell’iter terapeutico;

  • promuovere, nei casi di disabilità acquisita,l’elaborazione dell’evento traumatico, la rimodulazione delle aspettative, delle relazioni e degli interessi, al fine di raggiungere i livelli massimi di autonomia.

L’obiettivo generale dell’intervento è quello di migliorare i risultati a lungo termine del trattamento e la qualità complessiva della vita del paziente e della famiglia.

a chi è rivolta?

L’intervento psicologico è rivolto primariamente alle persone che affrontano o hanno affrontato una malattia che richiede o ha richiesto un lungo iter di cure, a coloro che convivono con una malattia invalidante, degenerativa o terminale, ai soggetti che hanno difficoltà ad accettare una diagnosi, una cura o un trattamento terapeutico di lunga durata o che vogliono elaborare l’iter di cure appena affrontato.

Parallelamente, il sostegno psicologico è rivolto anche alla famiglia della persona malata per favorire in essi lo sviluppo di competenze utili al supporto emotivo del degente, per elaborare l’accettazione della malattia, delle cure, del decorso e dell’esito, per facilitare la riorganizzazione dell’assetto familiare, per mediare il rapporto con l’equipe curante.

TEMPI DELL’INTERVENTO VARIABILI;

INCONTRI DELLA DURATA DI 50-60 MIN,

A CADENZA SETTIMANALE/BISETTIMANALE.

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